Nei giorni scorsi, nel corso di servizi finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti predisposti dal Questore di Messina, la Squadra Mobile ha tratto in arresto due pusher, entrambi messinesi, di 30 anni e 32 anni, trovati in possesso nelle rispettive abitazioni di cocaina e marijuana.
Nel primo caso, un trentenne è stato fermato dai poliziotti mentre era alla guida della sua auto. Preoccupato per il controllo, l’uomo si è mostrato particolarmente irrequieto ed evasivo nel rispondere alle domande tanto da indurre gli operatori ad approfondire la verifica con perquisizione personale e dell’autovettura. Nonostante l’esito negativo dell’accertamento, gli investigatori della Squadra Mobile hanno ritenuto di estendere la perquisizione all’abitazione di residenza, ove sono stati rinvenuti circa 400 gr. di marijuana ed un involucro in cellophane con all’interno circa 25 grammi di cocaina, pronta per essere confezionata in dosi per lo spaccio al minuto.
Lo stupefacente, celato all’interno di una borsa termica e di una scatola di cartone per scarpe, era stato occultato fra il muro e l’armadio della camera da letto. Come disposto dal magistrato, l’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari in attesa della direttissima.
Sempre nell’ambito delle attività svolte quotidianamente dalla Polizia di Stato di Messina in ambito antidroga, gli uomini della Squadra Mobile hanno sorpreso un trentaduenne in possesso di circa 50 gr di cocaina allo stato solido pronta per essere “lavorata” e “tagliata” per lo spaccio.
La successiva perquisizione presso l’abitazione dell’uomo ha consentito il rinvenimento di ulteriori 200 grammi di coca e di 15 grammi di marjuana, oltre ad un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.
Per quanto sopra, il trentaduenne è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Messina “Gazzi”, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
NOTA
Si precisa che entrambi i procedimenti sono ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.
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