Le celeri indagini, condotte dalla Polizia di Stato e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, in ordine all’individuazione del presunto autore dell’omicidio avvenuto negli scorsi giorni a Brancaccio hanno trovato riscontro nel provvedimento emesso dal G.I.P., che ha applicato la misura cautelare coercitiva della custodia in carcere nei confronti di SAMMARCO Alessandro 20enne palermitano ritenuto presunto autore dell’omicidio di CARAVELLO Natale di 46 anni ucciso a colpi di pistola in via Pasquale Matera, a Brancaccio
I FATTI
La sera dell’11 marzo intorno alle ore 20:00, i poliziotti sono intervenuti in via Pasquale Matera nel quartiere di Brancaccio, in seguito ad alcune telefonate di cittadini allarmati dall’aver udito degli spari su strada.
Sul luogo segnalato, gli agenti hanno rinvenuto il corpo di un uomo riverso sul selciato e privo di vita.
Già ad una prima ispezione i poliziotti hanno recuperato e sequestrato i bossoli non distanti dall’uomo che hanno fatto propendere per l’ipotesi omicidiaria.
Le indagini celermente avviate dal personale della Squadra Mobile, si sono subito concentrate sul giovane che, poco dopo, ha confermato l’accaduto, presentandosi presso gli Uffici di Polizia e asserendo di essere l’autore dell’assassinio del Caravello.
Dai primi riscontri emergerebbe che il proposito criminoso sia maturato nel contesto di dissidi privati sorti con la vittima scaturiti dalle attenzioni morbose dell’arrestato verso la figlia dell’ucciso.
Su Fb la sorella della ragazza ha scritto che “Mia sorella non era fidanzata con l’assassino di mio padre. Il ragazzo era ossessionato da lei a tal punto da stalkerizzarla, intimidirla, minacciarla di morte se non si fosse fidanzata con lui. Mia sorella lo ha sempre rifiutato ed è stato questo a far scaturire la sua gelosia. Perché nel suo cervello se non era sua, non doveva essere di nessun altro. Mio padre è stato brutalmente ucciso solo per dare una dimostrazione che quando parlava diceva il vero”.
Sammarco dopo l’omicidio si era presentato alla caserma Carini dei Carabinieri con il suo avvocato, Corrado Sinatra, prima di essere accompagnato negli uffici della Squadra mobile. Lì avrebbe ammesso le sue responsabilità.
IL PROVVEDIMENTO DI CONVALIDA
Sussistendo le esigenze cautelari, il giovane è stato sottoposto alla misura cautelare coercitiva della custodia in carcere e attualmente si trova recluso presso la locale casa circondariale “Lorusso Pagliarelli”.
NOTA
Giova precisare che l’odierno destinatario di misura restrittiva, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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