La Sicilia, sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2021 per l’anno di imposta 2020, si conferma una regione di quasi un milione e mezzo di lavoratori dipendenti, poco più di un milione di pensionati e circa 28 mila e ottocento lavoratori autonomi. E su oltre 2 milioni e ottocentomila contribuenti, solo 677 dichiarano di guadagnare più di 300 mila euro e quasi il 70 per cento dei contribuenti dichiara da 0 a 20 mila euro l’anno.
Sono dati che si ricavano dalle statistiche elaborate dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e pubblicate nel dettaglio il 13 inerenti le dichiarazioni 2021 inerenti l’anno d’imposta 2020. Dalla distribuzione del numero di contribuenti secondo il tipo di dichiarazione presentata per regione, la Sicilia, ha un totale di 2.852.910 dichiarazioni: 1.519.367 di modelli 730; 706.344 modelli CU; e 627.199 modelli “Redditi” presentati da altrettanti contribuenti; che rappresentano 11,58 per cento dei siciliani residenti. Una percentuale notevolmente più bassa della media nazionale che è del 69.5 per cento e che parrebbe nascondere una nutrita sacca di evasori totali.
Secondo la statistica del MISE, il reddito medio pro capite, malgrado la crisi della pandemia, è cresciuto nel 2020 nell’Isola rispetto al 2019 del 2.2 per cento passando da 16.600 a 16.980 euro, ciò presumibilmente grazie ai bonus governativi per l’emergenza Covid, anche se la Sicilia ha continuato a rimanere negli ultimi posti come reddito individuale, davanti a Calabria. Basilicata, Molise e Puglia e ben lontana dal 25.330 euro di reddito pro capite della Lombardia. Durante la pandemia nel 2020 risultano nell’Isola anche cali dell’8,25% delle entrate per le cosiddette partite Iva” o lavoro autonomo. Sicché quasi 300 mila siciliani hanno dichiarato un reddito persino negativo.
Sono 86.433 persone con reddito nullo e quasi due milioni di siciliani che non vanno oltre i 20mlla euro annui. Numeri che comprendono e sembrano spiegare quegli 850mlla percettori siciliani di reddito di cittadinanza.
Poi abbiamo i cosiddetti benestanti tra 50 e 100 mila euro che sarebbero circa 81 mila, il 2.8 per cento. Seguono i così chiamati ricchi, 16.505 persone che guadagnano fra 100 e 300mlla euro e, infine, i ricconi, altri 677 che superano tale cifra. Insieme non raggiungono l’1%. In mezzo tra nulli e bassi redditi e ricchi, c’è la cosiddetta classe media con un reddito tra le 20 e 50 mila euro.
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