I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto destinatario della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di un anno.
L’indagato, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, è indiziato dei reati di frode informatica e accesso abusivo ad un sistema informatico.
LE INDAGINI
Le indagini, eseguite dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi, anche attraverso attività di intercettazione telefonica e servizi di osservazione, hanno riguardato le condotte che sarebbero state commesse da un dipendente del Comune di Palermo, addetto al Servizio Tributi.
Depennava Tari e Imu di familiari e conoscenti: misura cautelare per un dipendente comunale
Le attività sono scaturite da una segnalazione pervenuta dal Comune di Palermo, in merito a operazioni anomale effettuate sulla banca dati “Sige Fluendo” utilizzata per la gestione dei pagamenti dei tributi locali IMU e TARI.
Le criticità segnalate consistevano nella registrazione di versamenti e pagamenti mai avvenuti, nella riduzione degli importi dovuti ovvero nello storno di pagamenti da un contribuente all’altro, in assenza di giustificazioni documentali.
Le investigazioni avrebbero consentito di riscontrare un rilevante numero di accessi abusivi al sistema informatico del Comune, effettuati al fine di ridurre o annullare l’imposizione fiscale IMU/TARI di familiari e/o conoscenti dell’indagato.
Infine, sarebbe emerso che il dipendente pubblico avrebbe reiterato le ipotizzate condotte illecite anche successivamente all’avvenuto trasferimento ad altro ufficio, a seguito di un procedimento disciplinare istaurato nei suoi confronti.
NOTA
L’odierna attività evidenzia, ulteriormente, il perdurante impegno della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Palermo nel contrasto alle più gravi condotte illecite che sottraggono risorse alla collettività, incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini.
Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
L’OPINIONE
A detta di tutti e da decenni, notoriamente quanto altrettanto rimosso dalle variegate magniloquenze o retoriche di assoldati, allineati e pletore di codazzi opportunisti: quanto sopra sarebbe la punta dell’iceberg del generale sistema pubblico-politico (anche privato quale quello bancario) italiano e specialmente siciliano. Solo che stavolta il singolo operatore si è imbattuto in Forze dell’Ordine e Giudiziarie intellettualmente oneste e indipendenti. Ma è presumibile che se fosse per i trasversali Governi e Maggioranze Parlamentari, di centrosinistra o centrodestra oppure ammucchiati, tali esempi potrebbero anche continuare per non alterare i risaputi quando dissimulati (ma neanche tanto) equilibri elettorali, clientelari, familisti, di voto di scambio sociale e altro. Fino a che dura.
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